Creatività à la carte (che si mangia..:)

I gesti rivoluzionari, a volte, si celano nelle piccole cose. Dopo anni dedicati alla pubblicazione di libri e riviste patinate, brossurate e rilegate, un giorno ci siamo divertiti a sperimentare cosa succedeva se utilizzavamo l’ostia (in inglese “wafer paper”) proprio come carta e l’inchiostro alimentare proprio come inchiostro.

Abbiamo rischiato di incartarci – è il caso di dirlo – nelle suggestioni linguistiche e allegoriche che l’introduzione di un “libro che si mangia” nel panorama editoriale e alimentare comportavano.

“La parola si fa cibo e torna alla bocca”… Tutto molto interessante!

Ma al di là della semiotica e della semantica, questa è roba che si mangia (semangica?). Tutti possono farla:

– utilizzando i nostri “post-eat” con un pennarello alimentare;

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– riempiendo una nostra cartolina pre-confezionata, come questa;

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inviandoci una propria idea per realizzare la propria cartolina personalizzata, o i propri libri, brochure o album.

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Facile, semplice, economico. Rivoluzionario.

 

 

 

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